venerdì 16 dicembre 2011

Tre uomini e un piatto

Dopo due giorni di colpi di scena e incidenti di percorso, stasera iniziamo con una buona notizia: il passaporto di Vova è finalmente pronto ed è già in viaggio verso Kiev, dove dovrebbe arrivare domani mattina. A questo punto, se in ambasciata non ci saranno grane per il visto, dovremmo confermare il nostro rientro martedì prossimo. Ci attende dunque il nostro ultimo week end ucraino: abbiamo deciso di raccogliere tutti i vostri suggerimenti espressi nei "vuoi mettere", in particolare quello di Viktoria, che suggerisce una visita al circo stabile di Kiev (vediamo se lo troviamo), quello di Valeria, che suggerisce del sano shopping natalizio, e quello di Michela, che ci invita a lasciare a Vova un buon ricordo della sua terra di origine (peraltro già rinnegata, visto che va in giro dicendo di essere "italiano").
Il post di oggi, tuttavia, lo vogliamo dedicare a Giorgio, dal quale ci siamo congedati oggi. A lui dobbiamo moltissimo, nonostante alcune divergenze di vedute nella fase più critica del processo di primo grado. L'uomo più ottimista del mondo ci aveva garantito al 100% che saremmo rientrati in Italia il 18 ottobre. La percentuale è scesa al 99% alla seconda udienza, al 90% alla terza, per risalire al 100% alla quarta, prima della famosa pausa di 5 minuti chiesta dal procuratore. Al di là della sua malattia per le percentuali (50% che il passaporto è pronto per giovedì...), Giorgio ha dimostrato di averci sempre creduto, anche quando le cose sembravano mettersi male. Costantemente al telefono, in grado di parlare contemporaneamente con due cellulari e un interlocutore dal vivo, imperturbabile, paziente, ha trovato sempre una soluzione per tutto.   E' lui che ha scovato l'avvocato con i camperos; lui ha rivoltato l'intero ministero di giustizia ucraino per farci avere le legalizzazioni dei documenti; lui ci ha fatto girare come le trottole fra Lutsk e Gorokhim per raccogliere in due giorni i documenti che normalmente si ottengono in una settimana. Si è ampiamente guadagnato il famoso piatto con "immagini di Sacile" appositamente commissionatoci quando eravamo in Italia: un'opera d'arte che come il più famoso Karpetz di "Tre uomini e una gamba" ha viaggiato ininterrottamente con noi, dentro una borsetta rossa, costantemente fra le mani di Giorgio, anche nei momenti più frenetici. Che dire... Da svidania, Giorgio, spaciba balshoj. Siamo certi che le nostre strade, prima o poi, si incroceranno di nuovo. Al 100%...

Giorgio con la sua borsetta rossa

6 commenti:

  1. Dite un grazie a giorgio anche da parte nostra, per tutto quello che ha fatto...davvero ha avuto una parte importante in questa storia
    sr Marita
    Ps oh noi vi aspettiamo..

    RispondiElimina
  2. E finalmente lo rivediamo Giorgio, mitico Giorgio, al posto giusto nel momento giusto, e se non fosse stato per lui anche la ns storia sarebbe stata un'altra storia ... Pero' son tutte belle queste storie che finiscono bene !!
    Spassiba valscioi Giorgio anche da parte nostra per TUTTI
    Bimbi ucraini

    RispondiElimina
  3. Convincete Vova a non rinnegare la sua terra, che apparterrà sempre al suo passato e che nessuno potrà e vorrà mai cancellare. Esaltate le bellezze, le particolarità, le caratteristiche più evidenti della sua città: fatelo partire con un bel ricordo dei posti dove e' vissuto: ve ne sarà grato più avanti. E' già italiano comunque e avrà tutto il tempo per diventarlo sempre di più. Un caro saluto, Emanuela e Giovanni

    RispondiElimina
  4. E bravo Giorgio dunque...
    Vedete di affrettarvi col rientro: il Sindaco di Maron mi sta tormentano!!!! ("Mi scusi signor Sindaco, ma le garantisco che se non avremo gran cassa e maracas, la banda andrà benissimo Lo stesso!").
    Un abbraccio grande!
    Enrico

    RispondiElimina
  5. Un tassello da aggiungere ai ricordi di Vova potrebbe essere partecipare domenica alle h 10,30 alla S.Messa dei bambini nella chiesa cattolica...noi abbiamo partecipato l'ultima domenica di permanenza a Kiev e la benedizione finale a tutti i bambini (il sacerdote ha appoggiato le sue mani sulla testa di tutti i bambini presenti) è stato per noi e per la nostra bambina, emotivamente parlando, di grande significato....un saluto alla sua terra con la benedizione per la sua nuova vita.
    La chiesa (non ricordo il nome) è: arrivando di fronte alla bella cattedrale di San Michele, si gira a destra e lungo a quella strada incontrerete questa chiesa. Gli orari dovrebbero essere rimasti gli stessi del mese aprile..(noi eravamo a ridosso della Pasqua).
    Ps: per il circo di Kiev vi conviene prendere un taxi perchè si trova lontano dalla piazza Maidan. Si paga poco e dura 2 ore o forse più. E' molto conosciuto...quindi non penso ci siano problemi a trovarlo. Gli spettacoli sono al pomeriggio (conviene) e uno alla sera.
    Godetevi a pieno gli ultimi momenti di permanenza....sono ricordi indelebili e nel tempo (credetemi) vi arriverà anche un pò di nostalgia. Buon rientro in Italia e salutateci la terra dei nostri figli. Luisa, Mario, Viktoria

    RispondiElimina
  6. Intanto un grazie di cuore a Giorgio per la sua fattiva ed affettuosa collaborazione. Lo attendo a Maniago per una grigliata insieme a un buon bicchiere di vino friulano .
    Riporto di seguito un articolo su Vova pubblicato dal settimanale diocesano il POPOLO di PORDENONE soltanto per orgoglio di nonno. Nulla di nuovo ormai sappiamo tutto.
    La riscossa di Vova
    PORDENONE IL POPOLO SETTIMANALE DIOCESANO
    Storie di Natale in città. Finalmente una nuova famiglia per il piccolo Vova Leo Collin
    ________________________________________
    Finalmente una famiglia per il piccolo Vova
    Il calvario delle adozioni internazionali
    Martedì 6 dicembre."Solo due righe per dirvi che abbiamo vinto! Abbiamo vinto noi con le nostre teste dure, voi col coraggio che ci avete trasmesso e Vova che ci ha sempre creduto. Quando saremo meno stravolti dalla stanchezza e dalle emozioni, cercheremo di farvi un resoconto degno della giornata.
    PS: guai a quelli che non credono a San Nicolò!".
    E’ l’ultimo"post"(= messaggio)presente sul blog intitolato:"paolaematteoblogspot", per condividere con gli amici gli affanni e le gioie di due giovani che, sognando di donare una famiglia ad un bimbo, hanno deciso, alcuni anni or sono, di adottarlo in Ucraina.
    L’Adozione impegnativa
    Una parte della procedura viene avviata in loco, per ottenere dai Giudici e dai Servizi sociali la sentenza che garantisca che i soggetti sono in grado di adottare un bimbo. Poi bisogna trovare un’Associazione che promuova i contatti con un Paese, per individuare il bimbo da adottare. Una volta trovato - con impegni psicologici ed economici di non poco conto-, occorre che anche il Tribunale dell’altro Stato si pronunci.Pareva tutto procedesse al meglio, con Vova, "il cucciolo di cosacco", come lo chiamano, affettuosamente, Paola e Matteo. Sorgono nuovi ostacoli,in quanto, poco prima della sentenza di adottabilità, era cambiata la legislazione Ucraina, a proposito dell’età per l’adozione.Come se non bastasse, ai neo genitori, era stato affiancato un Giudice fermamente convinto che i bimbi dell’Ucraina, per essere adottati, non dovevano recarsi all’estero, ma trovare dei genitori in loco.E così nuovi viaggi - drammatici, sia per i disagi che per la lacerazione degli affetti-, per ottenere un appello la ricusazione del Giudice era impensabile: avrebbe dovuto essere lo stesso Magistrato a ricusare se stesso!Lasciamo ai lettori l’impegno di sfogliare i vari "post",per condividere con i nostri amici le ansie, le emozioni e le attese… Giungiamo così a lunedì 5 dicembre. "Siamo a Lutsk, capoluogo della Regione, dove ci attende l’udienza di appello (…). Il lungoviaggio dall’Italia (10 ore), non ci ha fatto mancare sorprese: non c’era l’autista ad attenderci… invece di trascorrere la notte nella capitale e riposarci, abbiamo dovuto andare in stazione, 4 ore prima di salire sul treno notturno che ci ha portati a Lutsk… Non c’era sala d’aspetto. Su una umida panchina abbiamo atteso le 8, per l’arrivo del nostro referente. Il pomeriggio lo abbiamo trascorso facendo conoscenza del nuovo avvocato,individuato in loco, per ragioni di opportunità. La descrizione del personaggio meriterebbe un "post" a parte… Ci stiamo abituando al fatalismo ucraino… i fantasmi riaffiorano e si fa una fatica boia a scacciarli".-
    Un augurio particolare sentito ed affettuoso di BUON NATALE rivolgo a tutti i condomini che sono intervenuti sul blog con grande condivisione e solidarietà. Iddio vi bendica!
    nonno Piero.

    RispondiElimina