Tranquilli, non è il nome del bambino. Su quello, ci comprenderete, manteniamo ancora il riserbo, almeno per qualche giorno. Alexander Petrovic è il nuovo personaggio di oggi, il direttore dell’istituto in cui “lui” si trova da circa un anno. Sapevamo dell’importanza dell’incontro di oggi e sappiamo quale ruolo strategico giochi questo signore nell’intera vicenda. Ma andiamo con ordine. L’istituto, che avevamo intravisto nei giorni scorsi solo dall’esterno, ci si presenta pulito, ordinato, immerso nel verde, tenuto piuttosto bene. Ovviamente è deserto perché, come detto, tutti i bambini in questo momento si trovano nelle colonie o campeggi estivi. Alexander Petrovic ci riceve nel suo ufficio elegante: nemmeno al DAP avevamo visto un mobilio così moderno. Con noi, naturalmente, l’inseparabile interprete Maria e l’Ispettrice comunale, Natasha, altra figura di rilievo, perché senza il suo assenso non potremo andare da nessuna parte. Il direttore si presenta con modi garbati e gentili: chiede di noi, delle nostre vite, cosa facciamo, dove viviamo. Ci offre caffè e the con biscotti in eleganti tazze in porcellana. Poi, fascicolo alla mano, ci racconta un po’ del fanciullo; nulla di particolarmente nuovo di quanto sapessimo già, ma sentire le notizie da lui ci convince molto di più: dopo tutto è l’unica persona in grado di fornirci una versione per esperienza diretta. Ci pare molto ben disposto nei nostri confronti e anche se non è mai opportuno sbilanciarsi dopo un solo appuntamento, abbiamo la sensazione che sia dalla nostra parte. Nei giorni prossimi vedremo…
Dopo il cordiale incontro, nel pomeriggio, ci siamo spostati in colonia, a trovare il bimbo. Gli avevamo promesso che saremmo tornati con una macchinina e lui stavolta sembrava attenderci con una certa impazienza. Ed in effetti l’impatto è stato ottimo, certamente il migliore di questi primi tre giorni. Non solo non è fuggito, ma si è presentato all’appuntamento piuttosto sorridente, ansioso di vedere il bolide. Il regalo gli è piaciuto, almeno così ci è parso, ma dopo soli 10 minuti si è dileguato per andare a far vedere il suo nuovo gioco agli altri bambini. Da noi non è più tornato e abbiamo dovuto raggiungerlo noi per passare ancora qualche minuto assieme. Mentre Matteo metteva in scena l’ennesimo show di magia per il folto pubblico, l’ispettrice ha tentato un primo approccio “istituzionale”, chiedendo formalmente al piccolo se desiderasse di essere adottato. La cosa a noi è sembrata tremendamente forzata, e infatti il giovane si è categoricamente rifiutato, ma pare che sia la prassi e che l’Ispettrice Natasha possa procedere solo dopo un assenso esplicito del bambino. Per quanto tremenda possa sembrare questa procedura, dobbiamo prepararci ad assistere ad altre forzature di questo tipo. Per noi continua ad essere normalissima questa sua resistenza: andiamo per la nostra strada, senza preoccuparci troppo dell’ispettrice, convinti che si vada avanti un passo per volta, senza fretta. E’ già molto che oggi non sia scappato e ci abbia salutato comunque con calore quando siamo andati via, rinnovandoci l’appuntamento per domani. Noi ci saremo.