C’è una canzone di Guccini, una delle nostre preferite, dedicata ai dodici mesi. Quando si arriva a settembre si legge:
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età,
dopo l' estate porta il dono usato della perplessità, della perplessità...
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...
Curioso, ma sembra scritta per noi… A settembre, caro Vova, hai fatto il tuo ripensamento e contro ogni perplessità (le tue, le nostre, quelle dell’ispettrice e delle maestre) hai ripreso in mano la tua identità, hai voluto stare al gioco e ti sei dato una nuova possibilità. La stessa possibilità che ci diamo noi con te…
A settembre hai fatto una scelta. L’hai fatta in un giorno speciale, quello del compleanno della nonna Vica, e con quella scelta lasciamo alle spalle le prime cose fatte insieme: la prima notte nel lettone, il primo film di Walt Disney, il primo pianto, le prime parole in italiano, la prima doccia con il papà, il primo quaderno, il primo pigiama celeste, il primo capriccio, il primo vento freddo che ti ha arrossato le guance, il primo the caldo al bar per riscaldare cuore e mani, le prime corse a rincorrere foglie che volano, le prime castagne per terra, il primo “ti voglio bene” che ci hai detto…
C’è poi un’altra canzone che sempre a settembre è dedicata:
Ahi settembre mi dirai quanti amori porterai
le vendemmie che farò, ahi settembre tornerò.
Sono pronto e tocca a me, l'aria fresca soffierà
l'armatura non l'avrò, ahi settembre partirò.
Vova, partiamo?