domenica 25 settembre 2011

Questione di feeling

Questione di feeling, cantavano ai bei tempi Mina e Riccardo Cocciante. E il feeling, si sa, in una coppia è fattore determinante. Fino a oggi noi credevamo di essere in piena sintonia su tutto: stessi gusti musicali, stesse idee politiche, stesse vicende universitarie, stesso passato scout (per uno dei due è anche presente…). Ricordiamo tuttora con nostalgia un lungo viaggio in macchina verso Milano, quando non si era ancora morosi, passato a scoprire le tante cose in comune, anche le più inimmaginabili (tipo la passione per “Agua” di Jarabe de Palo, una canzone che non conosce nemmeno il produttore del disco…). Ma questa vicenda ucraina sta mettendo a dura prova il nostro feeling, perché di fronte all’ardua prova della genitorialità ci stiamo scoprendo leggermente diversi, quasi alle antilopi (come dicono i nostri studenti…). E così, mentre Matteo sposa il metodo pedagogico del lassismo di lucignoliana memoria, ambientato nel paese dei balocchi e sostenuto dal motto “ma lascia fare…”, Paola non rinnega il suo credo pestalozziano, appreso per esperienza diretta sotto l’autorevole guida di Nonna Clara e ispirato al principio del  “tu intanto cazzialo, che non si sa mai”. Così, il giovane Vova cresce felice in modalità stereo, stringendo la mano destra a Don Camillo, la sinistra alla Peppona. Non ci pare affatto risentire di questo duplice approccio … anzi! Quando deve avanzare richieste sindacali di trasgressione si rivolge a papà e quando deve far vedere quanto è stato bravo … va a cercare la mamma. Lo sappiamo, ci svalangherete di rimproveri … “non si fa così”, “ dovete uniformarvi …”; ma al piccolo Vova siamo capitati  noi due… e ci pare che si stia abituando alla grande.

12 commenti:

  1. Fighissimi!!!! :) Mi pare un'ottima divisione di ruoli! In fondo si sapeva già che i pantaloni in casa li ha sempre portati la Paola! :-P

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  2. e meno male che a Vova siete capitati voialtri... d'altra parte il ragazzo aveva già sbattuto la porta in faccia a qualcun'altro, se non ricordiamo male, dunque adesso: "o cussì, o cussì!"
    sulla linea pedagocica, dall'alto dei nostri studi, ci sentiamo di citare il famoso pedagogista sacilese che dice "VA BEN CUSSI', TUTTI I HA DA LAVORAR..." (ricchi premi a chi indovina le mentite spoglie del pedagogista ;-)

    ...e voi state facendo un buon lavoro, perchè guidati dalla migliore passione, e da amore paterno e materno.
    abbraccio!

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  3. ....siamo qui in piazza a Brescello che vi aspettiamo.... Baci da Vice Caterina ed Emma

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  4. Tutti questi bimbi provocano reazioni analoghe: chissà perché, ma anche noi abbiamo sposato un doppio e ben distinto abito pedagogico: accondiscendente ma coerente l'uno, severa e rigidina l'altra. Abbiamo comunque scoperto che sono consuetudini educative che si completano vicendevolmente. Aiutano anche a far fronte alle numerose sfide che inizialmente si combattono con questi figli, finche' non si consolida una stima reciproca. Quindi, secondo il nostro modesto parere, la vostra storia sta procedendo nella norma dei fatti. Un caro saluto a voi e un bacione al piccolo Vova. Emanuela e Giovanni

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  5. Ciao cari amici, non preoccupatevi troppo delle diversità educative,per ora...........Vova ha due genitori che lo amano giò tanto e questo basta a farlo crescere bene e poi la prova difficile che state affrontando non permette grandi confronti pedagogici. Dai il tempo passerà velocemente e siamo tutti concentrati sul 3 di ottobre giorno sicuramente fortunato.........A presto

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  6. Il pedagogista sacilese......indovinello troppo facile è mio papa' !
    Con noi sorelle ha fatto un buon lavoro sarà un nonno fantastico !!!!!

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  7. enrico, michela e olivier25 settembre 2011 alle ore 22:50

    Credo che la varietà dei modelli educativi proposta da ciascuno dei genitori sia una grande risorsa per il figlio... lo dico per esperienza...
    Che bello sentire la vostra viva voce ieri sera...
    Un abbraccio!
    enrico

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  8. Il figlio segue(mamma e papà)quando si accorgerà che il genitore lo ama sinceramente e profondamente.
    La tecnica è sempre la stessa: quella dell'Amore e vale per tutti.
    Quindi amatevi tra voi, e insieme amate Lui (Vova) senza barriere e distingui, proscritti dalla legge dell'Amore.
    Si educa amando anche senza essere pedagogisti. Non è un suggerimento, ma è una testimonianza vissuta che ha prodotto frutti meravigliosi.
    Per questo amo Vova, amo voi e tutti i componenti del condominio, anche se non ho avuto la gioia di conoscerli tutti di persona.
    Auguro Buona notte e invoco su tutti noi la benedizione e la protezione di Dio Padre. Nonno Piero.

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  9. il piccolo Vova è fortunato ad avere voi due e questa modalità educativa stereofonica che comunque, per consolarvi, vige anche in casa Colledani, io sono stile Matteo, Alessandro, invece, ricalca lo stile pedagogico di Paola
    ciaooooo

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  10. Non è un problema lo stile diverso, soprattutto se le richieste non sono su cose assolutamente fondamentali. Il fanciullo si adatterà volentieri ai due genitori, anche se talvolta sono agli stipiti. (altri studenti...)

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  11. Senza che sembri un suggerimento (inutile per il pulpito da cui proviene), quanto piuttosto il racconto di un'esperienza personale direi che lo màs importante è non scambiarsi di ruolo...le rare volte in cui ho voluto fare la pestalozziana i miei figli hanno riso a crepapelle e io ho pianto tutte le mie lacrime, con risultati sconfortanti...un abrazo

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  12. Enrico, Michie e Olivier26 settembre 2011 alle ore 16:12

    Finalmente!mi sentivo sola e anche un poco avvilita, pensavo fosse toccato solo a noi....formidabile vero sentire come traballa la perfetta intesa dopo l'arrivo di uno gnomo? e come è stupefacente rendersi conto di quanto si andava d'accordo prima...e scoprire come ci sia una cosa su cui si riesce ad essere in disaccordo su tutto? Eeeh benedetta genitoralità!!! così uno vieta una cosa che l'altro poco prima ha concesso, magari come ottimo diversivo, uno copre il bimbo perchè si gela e l'altro lo scopre perchè si schiatta,uno cerca di addormentarlo perchè è tanto stanco l'altro invece lo distrae così si stanca...e via così: siamo anche riusciti a rispondere contemporaneamente ad una amica che chiedeva ragione di un comportamento del piccolo, dicendo uno l'esatto contrario dell'altro....
    Un abbraccio forte!
    Michi

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