domenica 28 agosto 2011

Luci e ombre

Giornata interlocutoria a Golodny City. Siamo arrivati all'istituto poco prima di mezzogiorno, accompagnati solo dall'autista Viktor perché l'interprete Marja, come detto, è tornata a Kiev per il week end. Con il bimbo non ci vedevamo da venerdì e sarà stato l'aver saltato un giro, ma quando ci ha visto in lontananza ha immediatamente resettato i progressi fatti fin qui e si è rifiutato di vederci. L'intervento delle maestre che tentavano di convincerlo ci è sembrato eccessivamente violento. Paola, a quel punto, le ha pregate di lasciarlo stare e lui si è nascosto dietro le quinte del piccolo teatrino all'aperto, nel giardino dell'istituto, ancora in lacrime. Abbiamo fatto passare qualche minuto, per allentare la tensione. Poi Matteo ha estratto dallo zainetto un paio di racchettine in plastica con il volano, comprate qualche giorno fa a Kovel. Ne ha appoggiata una sul palco del teatrino e con l'altra ha iniziato a giocare da solo, facendo palleggi con il volano. Non ci è voluto molto, e da dietro le quinte sono rispuntati gli occhietti che conoscevamo. Ha impugnato la sua racchetta e finalmente si è lasciato andare. Da quel momento è stato incontenibile: tennis, calcio, poi ancora tennis, poi di nuovo calcio. Per un'ora e mezza filata, sul palcoscenico del Bolshoj di Golodny è andata in scena un'interminabile sfida fra un bambino e un deficiente patentato. Unica spettatrice: Paola. Il secondo tempo dell’incontro è stato dedicato ad una sessione di lego piuttosto impegnativa gestita da Paola intanto che Matteo riprendeva fiato. Ottima prova di pazienza e concentrazione da parte di entrambi. Il momento dei saluti, come al solito, non ha registrato sussulti particolari, ma anche per oggi ci diciamo che va bene così, specie per come era iniziata…
Il rientro in albergo (The Stamberg Hotel) è ormai l’abituale momento dei pensieri, dei dubbi e delle domande, a volte a voce alta, a volte no. Per quello che abbiamo visto, l’istituto di Golodny ospita bambini piuttosto problematici: perché allora lui, che non ha diagnosi esplicite, è rinchiuso li? Come avrà potuto crescere in un ambiente così deprivato? Altra considerazione, che ci fa salire la rabbia: perché questi bambini, al di là dei loro problemi, sono tenuti così male? Nonostante le belle parole del direttore, abbiamo dovuto constatare, nostro malgrado, condizioni di sporcizia e trascuratezza inaudite. Non ci sembra giusto...

Noi, luci e ombre

14 commenti:

  1. Alti e bassi di un cammino difficile. Mi dispiace scoprire che le condizioni dell'istituto siano così degradate perchè mi era sembrato di capire che all'inizio vi avesse fatto una buona impressione (Così come il direttore...). E' impossibile porre le stesse domande (magari solo qualcuna) al direttore con le tazze di porcellana?
    Io sono rientrata e domani ricomincia il ballo. I always think of you.

    RispondiElimina
  2. -Dal vangelo secondo Luca (Lc 5, 4 – 5)
    << “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti” >>.
    Ed e’ vera fatica, ma anche rabbia, delusione, amarezza, frustazione: come è difficile convincere chi ci ascolta che ogni bambino abbandonato debba avere un padre e una madre!
    Le nostre braccia, protese in un vuoto gesto di speranza e di accoglienza: ci siamo scoperti inutili, affaticati, sconfitti.
    Le ragioni di stato, le relazioni internazionali, la dura legge dell’assistenza, ragionamenti, discussioni, paure…..; di là chi sta ancora aspettando, di quà chi non ha saputo dare una risposta. Mese dopo mese, senza arrendersi alla crudeltà di chi vuole distruggere la speranza.
    Alla fatica di chi in Ucraina, in Nepal, in Cina, in Italia……“Non abbiamo preso nulla”: le nostre grida, oramai sterili ed inutili, si infrangono contro le infinite ed inaccessibili barriere dell’indifferenza e dell’insensibilità.
    “Ma sulla tua parola getterò le reti”: e un uomo e una donna, mano nella mano, chiedono di accogliere chi potrebbe avere bisogno del loro amore.
    La speranza, anche oggi, non e’ morta!-
    Immaginiamo che possano essere queste le vostre sensazioni di questi lunghi e ormai tanti giorni, noi vi pensiamo tanto e speriamo, speriamo, speriamo con voi di vedervi tornare presto tutti e tre! ciao, Tania, Ale e Marco

    RispondiElimina
  3. Alda Merini è stata per anni rinchiusa in un manicomio. Il cucciolo, con i suoi occhi di ghiaccio, ha probabilmente visto cose che voi umani... e indubbio che siate per lui un enigma che si svela piano piano e che rappresenta una tale novità, rispetto a ciò a cui è abituato, da richiedere una digestione discretamente lunga.
    Secondo noi siete sulla strada giusta e, se vi conosciamo, le difficoltà non vi faranno demordere facilmente. Siete coraggiosi quanto basta e, fra luci e ombre, continuate a tenervi per mano guardandovi innamorati.
    Un bacio grande

    RispondiElimina
  4. Ammiro con quanta pazienza e quanta forza affrontate ogni giornata e ogni difficoltà...è evidente con quanto amore reciproco riusciate a sostenervi ed esservi vicini l'un l'altro... Continuate a tenervi per mano e tutto andrà bene...

    RispondiElimina
  5. ciao .stasera non è bello leggervi ,stasera per la prima volta non ho più tanta voglia di collegarmi ,leggere i nuovi post, stasera vorrei spegner tutto e non pensarvi ,non sapere ,avrei voglia di lasciarvi lì e andare a letto, in fondo ve la siete cercata,in fondo vi avevano avvisato ,in fondo...un 'in fondo' soddisfacente lo troverei per riuscire ad addormentarmi...e questo pensavo scorrendo veloce le foto in un ridicolo tentativo di fuga dal testo appena letto quando mi sono di colpo bloccata fermando il mouse su quella ' strada principale di Golodny' -era,è!, identica almeno mi sembrava a quella che avevo visto oggi pomeriggio , dove? a sì ,alla tv..ma non ho guardato nulla di particolare oggi!? passavo veloce all'ora di pranzo davanti allo schermo mentre Ame faceva zapping ,però ,ecco, ora ricordo! mi sono fermata un po' di più riconoscendo qualcosa di già visto -'fermo Ame non cambiare'-era la parte finale del discorso di Steve Jobs ai laureandi :''...NELL'ULTIMA PAGINA DEL NUMERO FINALE C'ERA UNA FOTO (immagine della foto )DI UNA STRADA DI CAMPAGNA DI PRIMA MATTINA IL TIPO DI STRADA DOVE POTRESTE TROVARVI A FARE L'AUTOSTOP SE SIETE ABBASTANZA AVVENTUROSI. SOTTO LA FOTO C'ERANO LE PAROLE 'STAY HUNGRY STAY FOOLISH'...''

    A me è parsa identica forse non lo è ,forse è solo uno scherzo della mia memoria...non aggiungo altro perchè cadrei nel patetico... stay hungry stay foolish!..buonanotte

    RispondiElimina
  6. io nonostante il tono del vostro post aspetto con ansiail prossimo so che sarete in grado di fare breccia nel cuore di quel bambino d quel che si cpaisce sono sempre più sicura che ha bisogno di voi...io tifo Paola e Matteo!!!!

    RispondiElimina
  7. Di solito siamo lettori "silenziosi" di questo blog, ma questo giro un abbraccio ve lo mandiamo anche noi.
    Stefano e Anna

    RispondiElimina
  8. Io sono molto contento e positivamente sorpreso di come riusciate a far girare sempre dalla vostra parte ogni incontro, anche quello che parte col piede sbagliato, anche quello che sarebbe naturalmente portato a naufragare; volano, lego e alé.
    Qualcuno prova mettere i bastoni fra le ruote di un treno (da Kolev, importante snodo ferroviario?) che ormai è partito e non si ferma.
    un saluto,

    Alberto

    RispondiElimina
  9. Michi di Enrico e Olivier29 agosto 2011 alle ore 10:56

    Quelle domande mi risuonano dentro, girano nel cuore e attirano nel cervello altre mille domande,cui non so se c'è una risposta.
    E'certo che no,non è giusto.
    E' certo anche, almeno per me, che non è il momento per quelle nè per altre domande. Concentrerei le energie per fare un passo alla volta, per mantenere la forza di procedere e portare a casa l'obiettivo: avere fatto quello che è in mio potere per realizzare il sogno.

    Forza Matteo, forza Paola, noi qua si sta facendo la ola per voi!!
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  10. enrico, michela e olivier29 agosto 2011 alle ore 11:21

    Carissimi...
    Sembra proprio che l'ambiente che vi circonda, se non può definirsi letteralmente ostile, quanto meno pare non assecondare "la situazione", anche attraverso gesti e/o decisioni che dovrebbero essere scontati...
    Così è...
    Vorrà dire che la determinazione sarà ancora più forte e che l'incazzatura si unirà alle altre mille risorse che state dimostrando di avere, per rendervi ogni giorno più forti!
    Oramai Matte e la Paoletta non molleranno di certo l'osso!
    Un abbraccio.
    enrico

    RispondiElimina
  11. Ciao!
    Di fronte a quello che scivete non ho parole...sono domande gravi, alla Dovstojesky...
    Vorrei tanto aiutarvi ad alleviare un po' la tensione che respiro dalle vostre parole...
    Dei bambini penso fondamentalmente due cose...
    La prima è che sono SINCERI; quello che mostrano è quello che provano veramante, quindi possono apparire ai nostri occhi o estremamente brutali o tenerissimi, però se l'incontro con il bimbo è positivo è positivo e basta!
    La seconda è che sono CORAGGIOSI, forse per incoscienza? Io preferisco pensare che è perchè devono scoprire il mondo e la voglia di esplorarlo è più forte della paura...La cosa molto positiva dei vostri incontri è che il bimbo ha una tale voglia di scoprire quello che gli proponete che riesce comunque a vincere la naturale paura che prova...del resto di fronte a Matteo nero e barbuto lo posso anche capire!
    Credo che questa sia la sua fase della scoperta di voi; l'affetto nasce dalla conoscenza e dalla fiducia...ci vuole un sacco di pazienza...
    Marghe

    RispondiElimina
  12. Ciao anche noi siamo lettori silenziosi ma non vorrei che pensaste che il tifo si è spento...per niente vi pensiamo tanto e preghiamo per voi un abbraccio stasera leggeremo buone nuove dai!

    RispondiElimina
  13. Il vostro amore, come il vostro coraggio e il vostro divertentissimo (nonostante le circostanze non sempre facili) senso dell'umorismo vi porteranno lontano su questo sentiero difficile...
    Vi siamo sempre vicini; se per noi è pazzesco leggere di certe situazioni, immaginiamo (per quel che possiamo, cioè pochissimo) cosa debba essere per voi che le vivete!
    Un abbraccio grande,
    Francesca e Mario

    RispondiElimina
  14. Scriveva un laconico Adelchi manzoniano "una feroce forza il mondo possiede e va a nomarsi dritto", a commento del vostro non è giusto..già non è giusto, ma quanto giusti siete voi e quanta forza e amore state manifestando,il solo leggervi così indirettamente,lascia dei segni,solo posso immaginare quante tracce lasci dentro e fuori di voi quest'esperienza.
    Un abbraccio
    Elena

    RispondiElimina