lunedì 31 ottobre 2011

Piccoli cedimenti fisici

Dopo quasi tre mesi di strenua resistenza ... dobbiamo registrare il primo cedimento fisico di un elemento della squadra: Matteo è influenzato, cappottato a letto sotto l'effetto di abbondanti dosi di paracetamolo. Stamattina siamo riusciti comunque a fare la nostra visita quotidiana a Vova che come al solito ci ha accolto splendidamente. Dopo una settimana di vacanza per i bambini dell'Istituto è ricominciata la scuola e quindi il piccolo studente si è presentato con una specie di uniforme: pantaloni neri di fustagno, giacca verde, camicia viola abbottonata fino al colletto, mocassini marroni (dobbiamo ancora riprenderci dallo shock, ma a fin di bene si può anche mentire: "che elegante!!!"). Da un paio di giorni ci viene assegnata una specie di camera dei giochi, dove possiamo finalmente stare tranquilli e in intimità, al riparto dalla curiosità degli altri bambini (come al solito fa eccezione il solo Viktor, che non manca mai di passare a salutarci).
La giornata di oggi è stata segnata da due momenti che hanno risollevato il nostro morale: la lettura di un commovente post sul blog di Giorgia e Fabio, divenuti ormai fratelli di sventura, e una videochiamata speciale via Skype che ci ha fatto riabbracciare, sia pure idealmente, una persona che abbiamo tanto pensato in questi giorni difficili. Andiamo a dormire con una conferma: noi senza i nostri amici non andiamo da nessuna parte.

21 commenti:

  1. Allora ..... ! Meno male che ne siete consapevoli ..... Dove volete andare senza il vostro condominio ! A proposito .... Serve un medico ? Consultazioni via mail o telefoniche gratuite ....! Terapia farmacologica o anche solo 'telepatica' .... E ovviamente pensieri, preghiere ed affetto !!!! Donatella

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  2. Rischio sicuramente di risultare indelicato e inopportuno; io non faccio parte dei vostri amici e mi permetto di scrivere qualcosa solo perchè conosco Paola (militanza nel coro Ruffo, anche se in tempi diversi) e perché il percorso adottivo che anch'io ho vissuto mi avvicina a voi in un modo che, per quanto a me inconprensibile, quasi mi costringe ad esprimermi.
    Ho letto, anche se non ogni giorno, tutto il vostro blog e vi sono molto vicino in questi momenti. Non credo di avere parole che vi possano confortare in qualche modo, ma sono certo, assolutamente certo che non mollerete mai, per quanto sfiniti possiate essere. Non conosco assolutamente le dinamiche giuridiche dell'Ucraina e meno che meno nell'ambito adottivo, quindi non mi sogno di suggerire strategie. Tuttavia quanto sono certo che non mollerete mai, altrettanto sono sicuro che il vostro primo pensiero è che V. stia bene e perciò mi permetto di proporvi di prospettargli, nei modi opportuni, l'ipotesi che la sentenza sia negativa. Siate chiari con lui, sinceri; meglio duri che falsi, meglio bastonato che tradito. Perdonate la mia franchezza, ma le cose vanno dette. Infine pensate anche a voi, a come potreste incassare una sentenza negativa. Le avversità spesso uniscono, ma la tristezza e la depressione di certi momenti possono rischiare di isolarci anche dagli affetti più cari.
    Perdonatemi per l'intrusione.
    Per quel che vale, il mio cuore è con voi e so che lo butterete, insieme a tutti voi stessi, oltre l'ostacolo.
    Franco Basso

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  3. Cari condomini, abbiamo un rospo che ci gira per la pancia...
    Ci dispiace per questo bimbo di nome Zoza, di cui abbiamo letto nel post di ieri. Ci dispiace per questo bambino dallo sguardo "algido" ed "inquietante".
    Forse qualcuno ha sbagliato indirizzo, ed è entrato in un altro condominio.
    Il cucciolo d'uomo che conosciamo noi si chiama Vova (ed ha lo sguardo più dolce e luminoso che abbiamo mai visto).
    Lo sappiamo tutti che ha avuto un'infanzia non facile; che non tutti gli adulti che ha incontrati gli hanno voluto il bene che OGNI bambino merita.
    Lo sappiamo tutti che la sua storia è stata un torrente in piena; che le sue emozioni hanno ribollito come l'argento vivo.

    Gentile signor Vinicio, mi permetto di esprimere il nostro (mio e di mia moglie) disagio nel leggere le Sue parole, anche se, forse, in buona fede.
    Quella di cui stiamo leggendo è una storia di persone normali, eccezionalmente NORMALI, che ben conosciamo, stimiamo e a cui vogliamo bene.
    Conosciamo Paola e Matteo, e sappiamo che il loro coinvolgimento emotivo è ingrediente necessario (ma non sufficiente) per il buon risultato della loro avventura, che nulla ha a che fare con uno sterile esercizio "psico/pedagogico".
    Le vite di tutti noi sono segnate da momenti facili e momenti difficili; da esperienze che lasciano un segno: nel bene e nel male.
    Veda, signor Vinicio, non esistono, in fine buone o cattive esperienze della vita, ma solo opportunità di rileggerle per rimetterle a servizio della propria ed altrui esperienza.
    Paola e Matteo sono in grado di articolare tutto questo. Noi glielo abbiamo visto fare molte volte, e con bambini che non erano neppure loro figli!!
    "Saranno segni permanenti?" : ogni tanto ripenso a quelli che sono rimasti "appesi" alla mia pelle di giovane quarantenne. Beh, l'importante è sapervi attribuire il giusto senso, e convivervi con un congruo senso della misura e consapevolezza.
    Chissà se le "affettuose attenzioni" di Paola e Matteo saranno sufficienti... Penso piuttosto che Paola e Matteo sono "di quella razza" in grado di interpretare saggiamente un sano ottimismo. Ottimismo inteso non come la tendenza a vedere il mezzo bicchiere pieno, ma come la fiducia di riuscire a riempire la metà rimasta vuota!
    Questi sono i genitori che ci piacciono per i nostri figli.
    Questi sono gli uomini che sognamo per la nostra classe politica.
    Questi sono i professionisti che auspichiamo di avere nelle nostre scuole.
    Spero che tutto questo non sia scambiato per retorica, non ne aveva l'intenzione.

    La storia di Paola e Matteo è diventata un po' la nostra storia: non per ragioni mediatiche, ma per condivisione di una storia.

    Grazie signor Vinicio per il Suo intervento, perché ci ha dato modo di rileggere la complessità di questa avventura nella sua complessità.
    Crediamo che questa storia porterà Vova a divenire un uomo capace di rileggere la propria storia ed il proprio cammino senza lasciarsi travolgere da alcun rancore malevolo e subdolo verso chicchessia.

    Ci siamo permessi di intrometterci in questo modo esclusivamente per l'affetto profondo che ci lega a Paola e Matteo; lo stesso che molti del condominio condividono.
    Buona notte

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  4. Matte' fatti la tisana aglio e limone ..si sì !sono antibiotici e antisettici naturali!
    allora fai bollire in acqua un limone intero senza tagliarlo e uno spicchio d'aglio incappucciato per 7 minuti ;poi filtri ( cioè togli limone e aglio ) e bevi .ok?!
    è indicata per raffreddori influenza ecc...
    e si non è buonissima ma vedrai....baciotti!

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  5. Grazie ai compagni di viaggio per essere riusciti con tanta lucidità ed efficacia a "tirar fuori" un rospo che anche dentro la mia pancia girava da un paio di giorni...E un abbraccio a voi e a Vova in questa giornata di festa in Italia e di normale routine in Italia.

    P.S. sempre per usare il blog a fini personali, un saluto a Franco Basso da un'altra ex del coro Ruffo.

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  6. Rimedio canadese: fate bollire un pò di acqua poi aggiungere limone e miele (dosi personalizzate a seconda che sia gradito più il sapore dolce o asprognolo). L'ho provato anche io, è una bomba ;)

    Un abbraccio e sempre forza forza forza!

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  7. Anche se è la prima volta che scrivo un commento alla vostra unica e singolare avventura, volevo solo dirvi che vi penso tanto e faccio un tifo sfrenato per voi...
    Non meritate tutto questo e Vova merita due persone come voi...
    Un abbraccio.
    CAIO.

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  8. L'aggressivo intervento di Lella mi aveva in-dotto a non interferire più nel blog. Purtroppo le mie considerazioni destano ancora disappunto e rabbia. Prego tutti di desistere generosamente per sedare lo stato d’animo di Paola e Matteo.
    Le mie valutazioni - personali e perciò non asso-lute - ritenute da me stesso 'intromissioni', in-tendevano esortare alla riflessione su un even-tuale, non auspicabile ma possibile esito. D'altronde mi stavo rivolgendo a una coppia capa-ce di autonomo giudizio.
    Auguro a voi, Paola e Matteo, la realizzazione delle vostre affettuose ambizioni e spero, a suo tempo, di potervi abbracciare insieme al piccolo straordinario (così l'ho definito) Vova.
    Vinicio

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  9. Paola eMatteo, non ci conosciamo, ho avuto notizia del blog da Lella e vi seguo da agosto. Più volte ho pensato di scrivere qualcosa, oggi mi sento proprio di farlo. Faccio miei interamente sia il commento di stanotte di Compagni di viaggio sia la poesia della ghianda di Lella, ma voglio aggiungere qualcosa di mio. Dite che senza i vostri amici non andreste da nessuna parte: mi permetto di dissentire. Le vostre mani sono piene d'amore, e tenendovi per mano voi potete andare da soli per ogni dove. Ma in fondo lo sapete già, altrimenti non avreste iniziato quest'avventura. Qualche giorno fa avete esternato il dubbio di aver imposto a tante persone una storia che a volte perde i toni della favola per assumere quelli della rabbia, dell'impotenza contro l'ingiustizia, della fatica del ricominciare. Io penso che le tante persone che vi seguono lo facciano non tanto o non solo per abbracciarvi con tutto l'affetto possibile e per aspettare il lieto fine della favola bella. Sì, tutti ci auguriamo e speriamo dal profondo del cuore che sia così. Ma credo che lo straordinario seguito che avete venga soprattutto dal fatto che questa è una grande storia d'amore. Certo, voi lo sapete già, ripeto. Ma forse non vi è chiaro che state inondando d'amore tutti noi, e non possiamo che esservene grati, e rimanere qui ogni sera ad attendere gocce d'amore per bagnarci ancora. "All you need is love" cantava qualcuno anni fa, verità che è in fondo al cuore di tutti, di chi crede e di chi non crede.
    Condivido anche quanto detto da Franco Basso riguardo a Vova: meglio bastonato che tradito. So che saprete prepararlo a tutto con la sensibilità che ogni giorno dimostrate, e non mi sento di suggerirvi niente, so che lotterete per scongiurare entrambe le eventualità con tutti i mezzi che la vostra intelligenza vi saprà suggerire. Quando vi assale il dubbio di non star facendo del bene a questo cucciolo che avete incontrato, quando credete di avergli portato solo un'illusione, pensate che gli avete già donato due mesi di un amore che prima non ha avuto mai.
    Ci sono nella vita incontri che possono dirsi privilegi, io lo so bene. Anche poter condividere questa parte del vostro cammino è un privilegio, senza dubbio alcuno. Buona strada, ovunque essa conduca. E grazie.
    Altro compagno di viaggio.

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  10. enrico, michela e olivier1 novembre 2011 alle ore 16:05

    Condivido pienamente il concetto finale espresso nel post Amici miei…
    L’Amicizia è la mia religione…
    Davvero interessante il rimedio della Francy: avendo in casa un’apprendista stregona, conoscevo già gli effetti benefici del limone e dell’aglio! Domani Matte sarai fresco e riposato come un fiorellino… ma temo che le persone resteranno a distanza di sicurezza, vampiri in testa!
    Un abbraccio grande!
    enrico

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  11. CIAO devo dire che il bisogno è reciproco la vostra storia ci ha fatto capire quali sono le cose belle è importanti della vita, ci ha fatto aprezzare le piccole gioie di ogni giorno, ha fatto crescere Lisa e mi ha permesso di trasmettergli degli insegnamenti molto importanti...grazie a voi
    e buona guarigione a Matteo

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  12. Ovviamente il primo che cede fisicamente è quello meno dotato, il più scarso, l'uomo uccellino insomma!

    Poche storie, Cornix, non fare la frittola come al solito: alzati, riempiti di chimica e di rimedi della nonna (o delle nonne, viste le svariate soluzioni prospettate) e/o di vodka e vai a fare il tuo dovere e non nascondere il tuo quaderno sotto il cuscino, che a quello ci pensa qualcun'altro!

    Un abbraccio e sempre senza paura

    p.s.: sempre pronti a venire in Ucragna, purché non mi facciate trovare il gorilla...

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  13. Nel mio commento di ieri ho detto che voi due tenendovi per mano siete in grado di andare da soli ovunque vogliate. Certo però che avete degli amici fantastici, non si discute! Ho il sospetto che ve li siate meritati . . .
    Altro compagno di viaggio

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  14. Propongo un altro rimedio, russo... Però, Eugenio, te lo dico in amicizia: se mi dai della nonna smetto di ridere per i simpatici commenti del tuo commento di cui sopra e vengo a cercarti, anche non ci conosciamo... Bicchierino di vodka (la misura di uno shot, il cicchetto de noantri) nel quale devi sciogliere un cucchiaino di pepe macinato... della serie, quello che non uccide guarisce! Caro Cornacchiovich, facce sapé...

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  15. Mizzica, mi accorgo solo ora che dire "i rimedi delle nonne" può sembrare rivolto a Monica e Francy e quindi essere offensivo nei loro confronti!

    Prima che mi sguinzaglino contro un gorilla faccio ammenda per l'involontaria insolenza (tra l'altro non conosco le due interessate e forse le conoscerò tramite i loro avvocati e/o gorilla) e mi bevo un bicchierino di vodka con pepe macinato, come suggerito da nonn... cioè da Simona!

    p.s.: mi sa, cari Paola e Cornix, che per me è meglio che vi venga a trovare in Ucragna...

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  16. Cari Amici,
    confido che la guarigione del pennuto abbia fatto il suo corso e che la formazione sia nuovamente in piena condizione, pronta per raccogliere ogni sfida!
    Frattanto é giunto novembre: voi conoscete bene la mia nota e gravissima "sindrome natalizia" e quindi so che non vi stupirete quando vi dico che entro la fine del week-end in casa Iodice campeggerà un gigantesco albero di Natale, addobbato come si conviene! Mi pare il minimo, vista la portata dell'evento, concedergli una passerella di un paio di mesi...
    Chissà se presto potremo veder nevicare... sul Blog!
    Un abbraccio grande!
    Enrico

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  17. Ex compagna di corso pre- partenza... presente !!!!! Si si proprio quello dell'ente, se vi ricordate io e il mio boss eravamo seduti giusto difronte a voi...
    Insomma... solo ora vengo a conoscenza di questo diario e della vostra avventura!!! Chiamiamola cosi... cosa posso dire che non sia già stato detto ???!
    Vi racconto come siamo messi noi, possiamo partire da questo...tanto per parlare di fortuna!!!! Siamo al secondo deposito, a febbraio ci hanno bocciato il facicolo con relativo ri- deposito perchè la data sull'ultimo doc era sbagliata... non ci hanno permesso di aggiustare il danno\errore del commercialista, così siamo dovuti ripartire da zero!!!Ora ci troviamo in prossimità della partenza, con una legge nuova , che non facilita le cose... rendento la nebbua sempre più fitta!
    Infatti noi abbiamo un decreto per uno o più minori purchè fratelli...fascia 0/6 la vedo dura!!!!!!!! Panico!!!
    Voi siete un grande esempio di forza e tenacia, l'amore che avete... vi stà spingendo verso la fine di questa avventura... ma perchè devono fare così??? Lo so non ci sono risposte... o solo cinismo e indifferenza possono spiegare un tale accanimento???
    Vi abbracciamo, ufficialmente membri del condominio... forza-forza... a presto ...
    Tania e Cristian

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  18. Bene, cari condomini! Io non ho grandi cure, ma la grappa, il vino, ecc ecc, per un motivo o l'altro, qualcosa lo guariscono sempre. Però, vista l'impennata di suggerimenti ne fornisco altri, buoni per diverse occasioni
    "Cannella bruna e calda quanto la pelle
    per aiutarti a trovare qualcuno che ti prenda per mano.
    Seme di coriandolo, sferico come la terra,
    per farti vedere chiaro.
    Trigonella contro la discordia.
    Zenzero per il coraggio profondo di chi sa quando dire di no.
    Cumino a forma di lacrima
    per contrastare ciò che il fato ha scritto per te.
    E poi peperoncino rosso, la spezia più potente, con la sua lingua di fuoco,
    la più bella. Ha un altro nome: pericolo. Quando non esiste alcun rimedio.
    Soffio di curcuma
    per consolare.
    Un grumo di zenzero per cercare la strada.
    Osso scuro di cannella per vincere i pregiudizi degli altri.
    Chiodi di garofano per risvegliare la compassione.
    Semi di cumino tagliati con cura
    per allontanare il pericolo.
    Polvere di mango per un amore duraturo.
    (da La maga delle spezie).
    Direi che, eccettuato il mango che va sempre bene,un mix degli ultimi 4 elementi potebbe aiutare. Oltre al nostro personalissimo e "speziatissimo" abbraccio. Un saluto - Emma, Caterina, Vice. se ho già postato questa cosa da qualche altra parte in questo blog, vi chiedo scusa e....andrò a cercare qualche spezia per la memoria....

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  19. Ciao anche noi siamo ex compagni di corso pre-partenza del vostro stesso ente!
    Tramite altra coppia di corso siamo venuti a sapere della vostra avventura. Non mollate perchè quel bambino aspetta solo di venire con voi. Noi ce l'abbiamo fatta dopo varie tribolazioni e siamo sicuri che ce la farete anche voi.
    Non ho altre parole da aggiungere se non un grosso abbraccio e tanti pensieri positivi per il vostro cammino. Vale

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  20. Presente! Forza, forza, forza. Ci sono anche io nel condominio ed anche io vi sono accanto. Era un po' che non scrivevo ma la prima cosa che faccio ogni mattina è piombare sul blog! E sapete cos'è una delle ultime cose che faccio la sera? Già, già ... commentare con Barbara i vostri scritti!
    Per la salute ... rimedio della nonna: arance, arance, arance ... arance come se piovesse!
    Vi abbraccio forte

    Alessandro

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  21. Una storiellina "colorata" per Vova e per coloro a cui piace il colore. D'altro canto, a casa Iodice si fa già l'albero di Natale!!!

    Il pappagallo cadde nella pentola fumante. Si sporse, gli venne un capogiro e cadde. Cadde perchè era curioso e annegò nella zuppa bollente.
    La bambina, che era sua amica, pianse.
    L'arancia si tolse la buccia e gliela offrì per consolarla.
    Il fuoco che ardeva sotto la pentola si pentì e si spense.
    Dal muro uscì una pietra.
    L'albero, inclinato sul muro, trasalì per il dolore, e tutte le sue foglie caddero al suolo.
    Come tutti i giorni arrivò il vento per pettinare le fronde dell'albero e lo trovò spoglio. Quando il vento seppe quello che era successo, perse una raffica.
    La raffica aprì la finestra, andò per il mondo senza meta e si diresse verso il cielo.
    Quando il cielo seppe la brutta notizia divenne pallido.
    E vedendo il cielo bianco, l'uomo rimase senza parole.

    Il vasaio del Cearà volle sapere. Alla fine l'uomo recuperò la parola e raccontò che il pappagallo era annegato
    e che la bambina aveva pianto
    e che l'arancia si era tolta la buccia
    e che il fuoco si era spento
    e che il muro aveva perso una pietra
    e che l'albero aveva perso le foglie
    e che il vento aveva perso una raffica
    e che la finestra si era aperta
    e che il cielo era rimasto senza colore
    e l'uomo senza parole.

    Allora il vasaio riunì tutta la tristezza e con questo materiale le sue mani riuscirono a resuscitare il morto.
    Il pappagallo che ebbe origine dal dolore ebbe piume rosse come il fuoco
    e piume azzurre come il cielo
    e piume verdi come le foglie dell'albero
    e un becco duro come la pietra e dorato come l'arancia
    e parole umane da dire
    e acqua di lacrime per bere e rinfrescarsi
    e una finestra aperta per fuggire
    e volò nella raffica del vento.

    Da Eduardo Galeano, Las Palabras Andantes, ed. Mondadori

    Come farete a tradurla a Vova non so. Baci. Emma, Cate, Vice

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